In questa storia, Antonino è un bambino a cui un giorno, non si sa bene perché, è caduto un pentolino in testa e da allora non è più come gli altri. Guardate il delicatissimo cortometraggio tratto da “Il pentolino di Antonino” sulla diversità.
Il pentolino di Antonino – di Isabelle Carrier (Tit. orig. La Petit Casserole d’ Anatole, Biboquet- Valbert 2009), traduzione di Marco Ius e Paola Milani (Kite edizioni 2012)
Antonino rappresenta ciascuno di noi perché racconta del nostro personale modo di reagire alle cose della vita, della fortuna di incontrare persone che ci possono aiutare.
Il pentolino: ‘trainer une casserole’ è un espressione figurata utilizzata nella lingua francese che l’autrice dell’albo pone al principio, che ha origine dal gesto di certi monelli che attaccano dei recipienti metallici (ecco le pentole) alla coda di un cane che, impaurito dal rumore che produce, si mette a correre disordinatamente, producendone ancora di più.
Questi recipienti diventano imbarazzanti e penosi per il cane così come, per ciascuno di noi Antonini, lo è il pentolino che ci trasciniamo dietro…